Casisano si conferma fra i migliori Brunelli degustati dalla critica nazionale e straniera.
Le ultime annate in commercio di Rosso, Brunello e Colombaiolo Brunello Riserva donano valore aggiunto al territorio. Vini di antico lignaggio interpretati con mano contemporanea. La complessità si fa lineare e raffinata.
Le annate 2015 e 2016, definite “le annate del secolo” dalla critica enologica, hanno decretato in tutto il mondo il successo di i vini di Casisano, un progetto ed una realtà a cui la famiglia Tommasi con l’enologo Emiliano Falsini ha creduto con fermezza e determinazione.
Bene anche per il Brunello 2017, che ha ottenuto critiche e punteggi molto buoni, così come il Rosso di Montalcino 2020, BEST BUY per Wine and Spirit Magazine.
Vini che esprimono una pulizia al naso immediata, freschezza e acidità. Setosi e dalla grande capacità evolutiva.
2016 | 2017 | 2015 | 2020 |
Casisano Brunello di Montalcino docg | Casisano Brunello di Montalcino docg | Casisano Colombaiolo Brunello di Montalcino Riserva docg | Casisano Rosso di Montalcino doc |
94/100 James Suckling | 91/100 Decanter BEST VALUE | 94/100 Wine Spectator | 90/100 Wine&Spirits |
94/100 Falstaff | 91/100 James Suckling | 93/100 Decanter | BEST BUY |
93/100 Wine Spectator | 90/100 Vinous | 92/100 Wine&Spirits | |
93/100 Vinous | 3 Bicchieri Gambero Rosso | ||
91/100 Wine Advocate | |||
91/100 Wine& Spirtis |
Obiettivo microzonazione
«Il podere – spiega Giancarlo Tommasi – si sviluppa su 53 ettari, di cui 22 vitati: 9 dedicati alla produzione di Brunello, 7 a quella di Rosso e 6 alla denominazione Sant’Antimo. Vigneti a 500 metri sul livello del mare e con un’esposizione a sud-est che ci permettono di perseguire obiettivi di alto profilo, vini con le nostre caratteristiche che sanno raccontare il territorio. Ci stiamo facendo un’azienda su misura, che punta sulla microzonazione. Tommasi dove investe vuole valorizzare il territorio. E qui è unico».
Eleganza e unicità
«Casisano – sottolinea Emiliano Falsini – è un cru all’interno della denominazione. Solo attraverso un’enologia rispettosa, poco invasiva e minimalista è possibile esaltare la tipicità e il legame con il territorio. I vini devono parlare un linguaggio fatto di carattere, eleganza e unicità».