Si assegna quest’anno, per la prima volta, il Premio De Buris, in collaborazione con ArtVerona.
L’arte è il fil rouge, che negli anni ha accompagnato e raccontato questo vino superbo, perla enoica della famiglia Tommasi, che ha quindi deciso di valorizzare la creatività di tutti i giovani artisti figurativi italiani e stranieri under 35.
Il premio prevede l’acquisizione di un’opera che esprima l’essenza dell’annata 2010 di De Buris e sappia esaltare il lusso del Tempo: tale scelta nasce infatti dalla volontà di ricordare il Tempo come concetto centrale del progetto vinicolo e culturale legato a De Buris e per trasmettere l’impegno a sostegno della ricerca, della visibilità e del talento delle giovani generazioni.
Fare il Deserto | Marco Rossetti
“Fare il deserto” hanno per soggetto avvenimenti del passato: foto di eventi storici, guerre, paesaggi. I soggetti sono però resi indistinguibili dall’utilizzo dinamico che se ne fa nell’opera. In Fare il deserto il passato non è venerato o riprodotto fedelmente e nemmeno criticato o rinnegato. Antonio Gramsci, nei suoi Quaderni dal carcere, scriveva che il valore di una generazione si giudica sulla base del giudizio che dà alla generazione precedente. Una generazione che svaluta il passato, che rimprovera la generazione precedente di non aver fatto ciò che essa stessa dovrebbe fare, utilizzandolo come alibi, è una generazione meschina, senza fiducia in se stessa. “Fare il deserto per emergere e distinguersi”.
Il passato è materiale vivo di cui siamo fatti. Plasmare e far emergere nuove forme e costruire le nostre cattedrali.
Non è importante leggere perfettamente l’immagine di base ma il fatto stesso che sia smossa, rivoltata, rimaneggiata per creare nuovi significati.
Una generazione che sa far solo soffitte si lamenta che i predecessori non abbiano già costruito palazzi di dieci o trenta piani. Dite di esser capaci di costruire cattedrali, ma non siete capaci che di costruire soffitte.”
Il premio De Buris è assegnato a Marco Rossetti – Galleria Nicola Pedana con l’opera “Fare il deserto per emergere e distinguersi” per lo stretto nesso con il progetto, che è la reinterpretazione contemporanea di tradizioni e tecniche ancestrali di lavorazione dell’Amarone, e la storia della Famiglia Tommasi, oggi alla quarta generazione, custode di un passato ancora vivo, ma capace di plasmarlo in nuove forme per far emergere nuove tendenze ed un prodotto di vera eccellenza.
De Buris infatti vuole distinguersi e tracciare un nuovo stile non solo in termini di prodotto, ma anche di comunicazione e collaborazioni trasversali.
È il legame con un artista che sa guardare e sentire il presente cogliendo i semi del futuro; è il modo perfetto per celebrare l’eccezionalità di De Buris Amarone della Valpolicella Classico docg Riserva 2010.